Un nuovo studio fa chiarezza sul legame tra la diffusione delle auto elettriche e la riduzione delle emissioni. Perché potrebbe non bastare
Quello della transizione energetica è uno dei temi caldi degli ultimi anni e sono molteplici i Paesi che si stanno muovendo in tal senso promuovendo, anche attraverso incentivi ed importanti finanziamenti, una migrazione verso stili di vita a ridotto o azzerato impatto ambientale. Tra questi figura anche il progressivo abbandono delle auto tradizionali, alimentati a benzina o a diesel, in virtù di mezzi totalmente elettrici o ibridi a bassi emissioni.
Questo ambito si ritiene essere in particolare il più importante per andare effettivamente a tagliare le emissioni nel corso dei prossimi anni, ma siamo sicuri che sia sufficiente? Un nuovo studio si è concentrato proprio sulla transizione ai veicoli elettrici ed è emerso che potrebbe non bastare a ridurre le emissioni di carbonio a meno che, alla fonte, non venga fatto qualcosa di specifico da parte degli Stati. Scopriamo dunque cosa è emerso da questa importante ricerca.
Il fatto che le auto elettriche siano ‘ad emissioni zero’ ha portato molte persone a ritenere che il semplice passaggio da un veicolo a benzina ad uno ‘green’ sia un modo per annullare le emissioni e ritrovarsi con un futuro più pulito dal punto di vista ambientale. Se idealmente potrebbe anche essere così non lo è nei fatti ed è uno studio realizzato da un team dell’Università di Auckland di concerto con i ricercatori dell’Università di Xiamen a dimostrarlo. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Energy e fanno riferimento all’analisi dell’impatto ambientale delle attività umane.
Per condurre lo studio l’approccio utilizzato è stato quello statistico andando in tal modo ad analizzare quali siano i fattori che vanno a determinare le emissioni di CO2 di un Paese. Nell’arco di un lungo periodo di 15 anni sono stati usati dati di 26 distinti Stati ed è emerso un dettaglio sorprendente. In alcuni casi la maggiore diffusione dei veicoli elettrici era legata ad un incremento delle emissioni. Quello che potrebbe sembrare un controsenso ha in realtà una spiegazione concreta: in molti Paesi i mezzi elettrici sono alimentati da elettricità che viene prodotta andando a bruciare carbone o petrolio, ovvero combustibili fossili.
Ne deriva una mancata diminuzione delle emissioni di anidride carbonica a livello globale. Il professore Stephen Poletti ed il dottorando Simon Tao, tra i principali autori della ricerca, hanno spiegato che, ad oggi, “al contrario, l’adozione dei veicoli elettrici aumenta le emissioni di CO. Questa scoperta appare controintuitiva; mette in discussione la convinzione che i veicoli elettrici contribuiscano alla decarbonizzazione. La nostra analisi evidenzia che i benefici ambientali dei veicoli elettrici dipendono dalla composizione del mix di produzione di energia elettrica di un Paese”.
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