Una ricerca approfondita su seimila pazienti ha permesso di svelare il metodo per ridurre i rischi di scompenso cardiaco
Troppo spesso sottovalutato, lo scompenso cardiaco rappresenta la principale causa di ospedalizzazione degli over 65 con oltre un milione di persone colpite, nella sola Italia. La stima della mortalità ospedaliera è intorno al 3-5% e si sale al 25% a un anno per raggiungere il 50% a tre anni. Gli studi in tal senso sono molteplici, finalizzati a rendere disponibili trattamenti farmacologici, e non solo, finalizzati a migliorare le prognosi dei pazienti.
Ma come è possibile agire dal punto di vista della prevenzione? Lo rivela un nuovo studio effettuato su seimila pazienti, che ha permesso di arrivare ad una conclusione davvero interessante per quanto riguarda l’allontanamento del rischio di essere colpiti da scompenso cardiaco e, di fatto, per allungare la speranza di vita. Scopriamo di cosa si tratta e cosa bisognerebbe fare ogni giorno.
Lo studio in questione arriva dagli Stati Uniti ed è stato condotto da studiosi dell’Università di Buffalo, i quali sono arrivati ad una conclusione molto interessante e per certi versi vantaggiosa rispetto a quanto fino ad oggi si riteneva. I risultati della ricerca sono stati pubblicati su Jama Cardiology: le seimila persone sono tutte donne di età comprese tra 63 e 99 anni e ci si è focalizzati sull’attività fisica. Ormai è risaputo che praticarla con regolarità faccia bene ma quando si parla di scompenso cardiaco che cosa, nello specifico, bisognerebbe fare con costanza? Ebbene sino ad oggi il consiglio predominante era quello di percorrere almeno diecimila passi al giorno, metodo migliore per allontanare il rischio di patologie gravi.
In realtà l’ultimo studio rivela una verità differente in tal senso: le donne prese in esame hanno dovuto percorrere 3600 passi al giorno a ritmo normale. Ed è stato impiegato un accelerometro, ovvero un sensore che va a misurare l’accelerazione, per monitorare la loro attività fisica. É emerso che il rischio di sviluppare insufficienza cardiaca si è ridotto del 26% semplicemente facendo questa breve passeggiata quotidiana. Lo si è accertato calcolando il tempo di sedentarietà paragonato al rischio di essere colpiti da scompenso, il tutto su un arco temporale di sette anni e mezzo, tanto è durato lo studio.
Sono stati identificati in tutto 407 casi ma con un calo medio, dedicando almeno 70 minuti al giorno ad attività fisica leggera e mezz’ora al giorno per attività fisica moderata, del 12 e del 16%. Ogni 90 minuti di sedentarietà, al contrario, il rischio di scompenso aumentava del 17%. Il professor Michael J. LaMonte, principale autore dello studio, ha sottolineato: “Accumulare 3.000 passi al giorno potrebbe essere un obiettivo ragionevole, coerente con la quantità di attività quotidiana svolta dalle donne in questo studio”.
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